IL 16° RADUNO NAZIONALE

24 Giugno 2014 1.000 views
16° raduno - roma

Venerdì, ore 15.30 casello di Firenze Sud, il sottoscritto e la mia compagna Ginetta scrutiamo la carreggiata alla ricerca del Defender di Poderosa. L’attesa è breve. Non appena la Land Rover parcheggia nell’area di sosta un breve saluto con Claudio e Beppe e si carica la mia moto sul carrello. Roma, sediceso raduno, stiamo arrivando!

In serata siamo all’Hotel Romulus, già affollato da molti soci. Molte XT500  sono parcheggiate di fronte l’albergo sotto gli “archi gonfiabili” Yamaha. Dopo aver salutato i soci presenti, il tempo di sistemarci in camera e subito si lascia l’albergo alla volta  di Ponte Milvio. Ci aspetta una innaffiata da birra e antipasti, tra chiacchiere e risate. Con noi, oltre ai cineoperatori di Yamaha, due ospiti speciali direttamente dalla Germania. Un po’ spaesati ma sorridenti, Carsten e Lutz della Kedo,  trascorreranno con noi il tutto il weekend. Per me è molto difficile parlargli a causa della mia “deficienza” in fatto di lingue straniere, ma il giorno dopo provo a far capire loro dell’importanza di un catalogo Kedo scritto in italiano. Non so cosa abbiano capito, però non mi hanno picchiato e questo mi fa ben sperare. 

Dopo aver affrontato il traffico caotico della capitale, con Ginetta andiamo a riposare per svegliarci in forma il giorno dopo. Al mattino dopo le iscrizioni e l’arrivo degli ultimi partecipanti, si tengono i breafing preliminari. Si può scegliere tra due giri, nel cuore di Roma e fuori le mura. Trionfale condurrà le mitiche per le strade di Roma, mentre Il Mastro (Luigi) Fabio, Tommaso e Marco si occuperanno di gestire il giro “mari e monti” attraverso le colline laziali. Scelgo il giro fuori le mura. Finalmente mi posso concentrare sulla guida della fedele XT500, Ma Ginetta mi ricorda a più riprese di andare più tranquillo. I segni delle unghie nei miei fianchi ne sono testimoni.

Dopo pochi chilometri di raccordo raggiungiamo l’autodromo di Vallelunga dove ci fermiamo per una breve sosta. Una volta ripartiti si guida in aperta campagna tra saliscendi e scorci incantevoli dell’agro romano fino a giungere  sulle sponde del Lago di Bracciano dove tra una birra ed una sigaretta, Luca, David, Massimo e Manuel, come sirenetti, si concedono un tuffo rinfrescante nelle acque del lago mettendo in mostra inaspettate doti natatorie e girovita da bevitori incalliti. Uno spettacolo per pochi! Lasciato Bracciano raggiungiamo Sasso, un piccolo borgo restaurato di recente, dove ci fermiamo per pranzare. Un piccolo ristorante ci accoglie in un cortile ombreggiato con portate di antipasti di ogni tipo e pasta all’amatriciana. Tra vino bianco fresco, prese di giro, e tanta, tanta allegria fanno da contorno a questo convivio. Non prendetemi per blasfemo, ma siamo stati da Dio. Una volta tolte le gambe da sotto il tavolo, ci apprestiamo a ripartire di nuovo. Qualche XT a causa del gran caldo fa le bizze, ma dopo una nutrita serie di calci sulla pedivella il monociclindrico torna a borbottare e puntiamo in direzione via Aurelia verso il mare, destinazione Maccarese. Trascorriamo un’oretta di relax sulle dune dove Anche qui molti hanno dato spettacolo di se mettendo in mostra, senza nessun ritegno, come si conviene a i motociclisti duri, le carni bianche al sole. Meno male che assieme a noi c’erano alcune signore e ragazze, che con le loro grazie  stemperavano lo spettacolo messo in atto dai bikers più rudi. Dopo un’oretta, una volta rivestiti ed in sella alle mitiche inizia il rientro alla volta della capitale dove ci riuniamo con il gruppo del giro cittadino sul pazzale del Gianicolo. 

Rientrando verso l’hotel, complice uno splendido tramonto abbiamo approfittato per attraversare Roma dando una fugace sguardo alle bellezze di questa città. Poi, dopo una doccia ristoratrice, ci siamo trovati per la cena al ristorante Anche qui siamo stati veramente bravi nello svuotare vassoi e bottiglie di vino ed a riempire di chiacchiere l’ampio spazio all’aperto che ci ospitava. Al rientro in hotel, come al solito, quelli più anziani e più stanchi (come il sottoscritto) sono andati a nanna, mentre le rocce sono rimasti al fresco a bere ed a pianificare gli appuntamenti futuri. La domenica mattina, dopo colazione, i preparativi per la partenza che è avvenuta a scaglioni tra pacche sulla schiena ed abbracci. Le raccomandazioni si sprecavano, soprattutto verso coloro che avrebbero incontrato, lungo il percorso, sicuramente un po’ di nebbia.

Ringrazio a nome di tutti i partecipanti, Gianluca, Fabrizio, Luigi, Paolo, Tommaso, Massimo e tutti gli altri che si sono adoperati per l’organizzazione di questo bellissimo 16° raduno del Motoclub Yamaha XT500.

Un ”Kickstarter Power” sempre “ a tutti voi.

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