7° MOTOGELATA

21 Febbraio 2014 472 views
7° motogelata - deccio

Quest’anno il viaggio Firenze – Deccio di Brancoli (paese della lucchesia ormai diventato sede del raduno) me lo devo fare da solo perché Gioranda /Alfredo ha dovuto ripiegare solo sulla presenza alla cena del sabato. Così inforcata la Mitica, rimessa a nuovo dopo le varie peripezie, mi avvio in solitario verso la meta. A Firenze c’è il sole e quindi parto di buon umore, visto che le previsioni meteo davano per il sabato mattina pioggia…ed infatti arrivato al casello della Firenze-Mare vengo fatto oggetto di tiro al bersaglio da goccioloni che si trasformano ben presto in burrasca che mi accompagna fino a Montecatini. Grazie alla tuta antipioggia, arrivo sano ed asciutto a Deccio (lungo strada incontro un manipolo di ixtiani provenienti da Roma che stanno aggeggiando con la bizzosa moto di Trionfale). All’arrivo trovo anche Stefano dall’Elba, Maurizio da Milano, il cuoco Antonio, il Baba, il Buba e l’ischitano Biagio. Scelto il posto letto, vado a fare due passi per il paesino e subito arrivano Claudio (Il Presidente) con il fratello Max e poco dopo anche il Teo, il cognato di Claudio con amico e via via tanti altri ancora tra i quali Grunf e Signora. Come al solito verso mezzogiorno inizia lo spuntino a base di coccoli, acciughe marinate alla “Bianchi”, salumi e formaggi saporiti, un “intruglio di cuoco Antonio” veramente buono, birra, vino a volontà. Nel frattempo arrivano anche Mauro ed Albino (del club ‘Maccheroni e Pistoni’ conosciuti qualche anno fa sempre alla Motogelata) che accompagneranno coloro che andranno su asfalto…gli altri seguiranno Claudio e Teo su sterrato.

Finito lo spuntino mi aggrego a Mauro ed Albino per il giro su strada assieme a Biagio e Pietro. Mentre gli altri ben presto ci lasciano noi ci dirigiamo verso il Ponte della Maddalena, e poi via verso Pescaglia , attraverso gole fresche e strade piene di rivoli d’acqua che scendono dalle grondanti pareti lungo strada e qui si aprono continui scenari, talvolta torrenti impetuosi che costeggiano il nostro andare, talvolta in stradine “muschiose” in mezzo ai boschi di castagni e di faggi; casolari in pietra, mulini ad acqua che ancora oggi macinano le rinomate castagne garfagnine, piccoli ponti in pietra a schiena d’asino ad unire le rive, buie gallerie scavate nella grezza roccia, laghi naturali ed artificiali fanno da corona alla nostra “scampagnata“. Prima sosta (a parte quelle fatte per le foto lungo il percorso) Pescaglia, dove ci prendiamo un caffè e fare quattro chiacchiere, per poi ripartire verso il passo Lucese e continuare sulla via dei Norcini rientrando infine sulla via verso Deccio di Brancoli dopo più di 100 km di percorrenza, naturalmente dopo ulteriore fermata per bevuta ed assaggio di frittelle “fatte in casa”.

Poi la cena, con varie portate (dai maccheroni all’Amatriciana ai fagioli con cotiche e fagioli con salcicce) annaffiate con vino e birra a volontà ed infine dolci e vini portati sia da Stefano sia da Daniele sia da Biagio… e mentre si finisce di cenare ecco che si scatenano i musicisti che riempiono la stanza di rock, pop, rhythm&blues, suonando ininterrottamente fino ad ora tarda. Naturalmente, provato nel fisico, il sottoscritto, salutato Gioranda che è rientrato in quel di Prato, era già nel mondo dei sogni dal quale sono riemerso quando nella stanza vicina sono arrivati alcuni bikers tra i quali spiccava per i lamenti Claudio … ma per pudicizia non dirò altro… se vorrà sarà Maurizio a svelare l’arcano mistero… Al mattino ricca colazione e saluti a tutti quelli che sono partiti verso casa; io e pochi altri siamo rimasti per goderci ancora dell’abilità culinaria di Antonio. Il rientro a casa è stato tranquillo e piacevole per il tiepido sole che mi ha accompagnato fin sull’uscio di casa. Grazie alla perfetta macchina organizzatrice di Claudio & company abbiamo trascorso due giorni sereni tra amici in mezzo ai rilievi della verde Garfagnana.

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