1° RADUNO INTERNAZIONALE XT500

17 Luglio 2002 1.054 views
1° RADUNO INTERNAZIONALE XT500 - SALBERTRAND

17-24 LUGLIO 2002.

Ciao a tutti baldi cavalieri del mitico e intramontabile Moto Club xt 500 ! E’ il rappresentante del Moto Club XT500 che vi scrive. Come da istruzioni del mio capo, il vicepresidente Ferrino, ho cercato anche di fare delle foto interessanti da proporre a tutti gli affezionati iscritti al nostro magnifico club, durante il I Motoraduno Internazionale Club XT500.  Raggiungere il luogo del raduno non e’ stato facile. Dopo almeno 8 ore di viaggio, erano le 19.00, a 50 km a sud di Genova, comincia a diluviare e la temperatura ad abbassarsi. noi avevamo solo le giacche con la maglietta sotto e tutti i ricambi erano inaccessibili perchè avremmo dovuto smontare tutta la moto!  Arriviamo a Genova, sempre rimanendo in autostrada (abbiamo cominciato baldanzosi passando per le belle strade statali di Urbino, Urbania fino a Firenze ma poi abbiamo capito che senza l’autostrada non saremmo mai arrivati) e sempre sotto l’acqua, sbagliamo strada e ritroviamo l’attesissima uscita per Torino solo alle 20.30 passate. 
In quel momento realizzo che non ce l’avrei mai fatta ad arrivare con la luce e così, completamente zuppi e infreddoliti, ci fermiamo, per smontare la parte davanti della moto dai bagagli cosi’ da poter usare la debole luce del faro. Si fanno le 21.30 e non smette mai di piovere! Non volevo mollare ma la situazione era disperata, viaggiavamo ormai da piu’ di 10 ore, di cui 2 sotto la pioggia… 

Ma rabbiosamente volevo ancora illudermi di farcela e svegliarci il giorno dopo in tenda, sotto il sole, nel campeggio con tutti i problemi alle spalle. Intanto pioveva, l’autostrada verso Torino era completamente deserta, non una macchina, lo giuro, c’eravamo soltanto noi, la pioggia che scrosciava dalle nuvole scure che ci avvolgevano ed il freddo, niente altro per chilometri e chilometri … mi sembrava addirittura che non potesse essere reale, che ci fosse qualche cosa di strano, di incomprensibile e noi eravamo aggrappati a quella moto come l’unica ancora di salvezza in quella solitudine assoluta !! Ero tanto giù di corda che all’odore di una porcilaia, cui siamo passati vicino, ho gioito perchè ho sentito la vita, la natura verde, esseri viventi in salute! Speravo fin da Genova che abbandonandola e puntando a nord ovest avremo trovato il tempo bello, ma di tutto ciò neanche uno spiraglio.  Finche’ arriva anche la parte affascinante, … stavo pensando con ammirazione a mia moglie Vilena che se ne stava compunta e silenziosa dietro alla moto da ore senza lamentarsi, quando ad un tratto, vedo come un miraggio colorato, una immensa striscia rossiccia e luminosa che si intravede dal buio e la pioggia. 
Penso: magari e’ il famoso passaggio a nord ovest ! 

Ma passano i minuti e i chilometri ma la mia strada passa sempre parallela oppure svolta a sinistra rispetto al miraggio finchè punta decisamente verso quel paradiso colorato e intravedo che e’ realtà: laggiù a nord ovest si vedeva che non vi erano nuvole affatto. Fino all’ultimo ha piovuto, fino a che un solo centimetro di nuvola era sopra le nostre teste ha continuato a piovere ma alla fine ce l’abbiamo fatta … tutto a un tratto eravamo in mezzo alle stelle, tutto meravigliosamente dipinto di stelle intorno a noi e una estrema sensazione di felicità e orgoglio mi prese. Chi la dura la vince! Eppur ancora lunga era la strada e verso le 22 e 30 ci trovavamo subito dopo la tangenziale per il Frejus e Bardonecchia, ormai a soli 45 km dal campeggio. Beh, ormai ci sentivamo arrivati sani e salvi quando boooooooooohh la Laila da cenni di spegnersi inesorabilmente e difatti si spegne, in piena notte, sulla autostrada su un ponte alto almeno 20 metri. Era successo che la riserva invece di durare 20/30 km come di solito, dopo appena 8 km ha ceduto. Raggiungiamo stanchi, infreddoliti e afflitti l’s.o.s. e suoniamo più volte… ma nessuno risponde. Non sapevo piu’ come rigirarmi da quella situazione, quando … ecco che ti arriva l’angelo dal paradiso! Un ragazzo gentilissimo che guidava quei furgoni dell’autostrada con le fiancate luminose con le scritte ” attenzione ” ecc.. che aveva visto la moto e cercava proprio noi, ma per proprio conto, non per l’s.o.s. che non ha proprio mai risposto. Cosi’, di nascosto, perchè non potrebbe trasportare persone, ci accompagna fino all’autoporto a circa 10 km a nord e ci fà comperare una tanica con benzina all’interno e ci riaccompagna per giunta fino alla nostra moto facendo inversione in l’autostrada (lui puo’ farlo). 

E cosi’ finalmente arriviamo al campeggio senza piu’ problemi verso le 24.30. 2 tedeschi, che poi sono gli organizzatori Tom e Pian, ci hanno accolto tutti contenti che eravamo italiani in quanto erano convinti che non ne sarebbero arrivati! E ci hanno tempestato di domande in inglese, questo mentre dovevamo disfare i bagagli e montare la tenda, e questo mentre, inoltre, il mio cervello e tutto il mio corpo si rifiutava di funzionare ancora a lungo. Comunque alle 02.30 del mattino eravamo finalmente a nanna e il giorno dopo il magico, forte e asciutto sole delle Alpi ci accarezzava finalmente dopo che dalle 19 del giorno prima non avevamo sentito che freddo. 


La giornata era splendida, veramente bellissima e senza una nuvola mentre l’umidità odiosa era praticamente a zero. Il panorama bellissimo finalmente saltava ai nostri occhi e da quel momento tutto e’ stato bello per tutto il tempo. Ogni giorno vi erano piu’ tipi di escursione, da quelle per i caproni dello sterrato e quelle turistiche tutto asfalto, il tutto con cartine e mappe. Veramente ben fatto. 
Mancava soltanto la sana, italiana, cena friendly per unire tedeschi, olandesi, belgi, inglesi, francesi, svizzeri e italiani. Cosi’ il sabato sera abbiamo provveduto anche a quello e abbiamo fatto una specie di cena insieme con tanto di film di uno degli organizzatori che aveva nientemeno attraversato l’intero deserto con le xt500 insieme alla moglie e a un amico, e tutto via sabbia !! 


W le XT 500 e chi le cavalca !!

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